Sezione Meteore
Osservazioni 2002
Anche nel 2002, come è stato nel 2001, la nostra attenzione si è concentrata sui tre sciami principali dell’anno cioè sulle Perseidi in agosto, sulle Leonidi a novembre e sulle Geminidi a dicembre. Abbiamo dovuto fare i conti col maltempo che ha dato fastidio, e non poco, durante la pioggia delle Leonidi. Quest’anno hanno preso parte attiva anche Roberto Beltramini, che ha osservato le Persidi dall’Appennino Modenese, e Michele Martellini che si è cimentato con l’astrofotografia delle Geminidi.
1. Perseidi
Il radiante delle Perseidi si trova, nei giorni del massimo, nella costellazione omonima presso il doppio ammasso. Lo sciame è caratterizzato da meteore rapide e brillanti, originate dalla cometa periodica Swift-Tuttle passata al perielio nel 1992, anno da cui la massima attività dello sciame si è, per così dire, raddoppiata ed avviene tra i giorni 11 e 12 agosto e 12 ed il 13. La frequenza oraria media corretta si aggira intorno a 100 meteore: questa è la frequenza osservabile in condizioni di cielo ottimo ovvero con magnitudine limite 6.5, radiante allo zenit, campo visivo completamente libero. In realtà non è mai così per cui in un’ora di osservazione si possono osservare, mediamente, 20-30 meteore al massimo e nel calcolo della frequenza oraria corretta (ZHR) si utilizzano fattori di correzione.
La mia prima osservazione risale al 7 agosto poi dal 11 al 15 io e Beltramini abbiamo coperto tutte le sere tappandoci a vicenda i buchi dovuti al cattivo tempo. Le mie osservazioni sono state effettuate secondo lo standard UAI mentre Beltramini si è limitato al solo conteggio delle Perseidi con rilievo delle magnitudini.
Importante è stata l’osservazione della notte tra il 12 ed il 13 agosto durante la quale Beltramini ha osservato un brillantissimo bolide insieme ad altri osservatori sparsi in tutta Italia (vedi articolo "Il bolide del 12 agosto 2002").
I dati osservativi sono riportati nella tab. 1.
La legenda della tabella è la seguente: Obs = osservatore (DAR=D’Argliano, BEL=Beltramini); Loc = località di osservazione (Mon=Montigiano (LU), Pia=Piana di Rotari (MO), Qua=Quattropani, isola di Lipari (ME), Rin= Rinella, Isola di Salina (ME)); Data (TU) = tempo di inizio di osservazione in TU espresso in giorno e decimale; Lm = magnitudine limite media; Dur = durata osservazione (ore e decimali); F = fattore correttivo per ostacoli (1= cielo libero da ostacoli); Ntot = numero totale di meteore osservate di cui N Pers = perseidi e N altre = meteore di altri sciami e sporadiche; ZHR Pers = Tasso Orario Zenitale corretto per le Perseidi. I calcoli dello ZHR sono stati da me effettuati col programma ZHR.xls da me ideato utilizzando la formula:
ZHR = (N*Cm*F*K)/t
dove N= meteore osservate; Cm= fattore di correzione per la magnitudine limite; F= fattore di correzione per ostacoli; K= fattore di correzione per altezza del radiante sopra l’orizzonte; t= tempo espresso in ore. Per il calcolo dei fattori di correzione si rimanda alla letteratura esistente della quale un’ampia rassegna è riportata sul sito internet della Sezione Meteore.
Tab. 1
Nella tab. 2 è invece riportata la distribuzione delle Perseidi in classi di magnitudini. In totale abbiamo 133 tracce osservate (escluso il bolide) con una magnitudine media di 1.74. per le altre meteore abbiamo invece un totale di 31 con una magnitudine media di 2.48 da cui si evince quanto siano più brillanti le Perseidi rispetto alle meteore di altri sciami e sporadiche.
Riportiamo inoltre, per ogni località di osservazione, le coordinate geografiche e la quota slm:
Montigiano (LU) 10°17’ E 43°51’ N 300
Piana di Rotari (MO) 10°37’ E 44°10’ N 1093
Quattropani (ME) 14°55’ E 38°30’ N 400
Rinella (ME) 14°51’ E 38°33’N 50
Infine la figura 1 mostra l’andamento dell’attività delle Perseidi nel 2002 sulla base delle osservazioni di 130 osservatori IMO (International Meteor Organization, vedere anche www.imo.net) dal 2 al 16 agosto. I tempi sono espressi in longitudine solare riferita all’equinozio 2000.0. La figura è stata tratta dal sito UAI della Sezione Meteore a cura di Enrico Stomeo.
Fig. 1 ZHR delle Perseidi 2002
2. Leonidi
Sembrava che quest’anno tra chiarore lunare e maltempo non si riuscisse a vedere niente invece, almeno per quanto mi riguarda, sebbene in tono minore, ho assistito ad una pioggia breve ma intensa e spettacolare.
Come è noto il radiante delle Leonidi si trova nella testa della costellazione e i pratica si rende visibile dopo la mezzanotte. Dopo le piogge spettacolari degli anni scorsi quest’anno la Terra avrebbe incontrato nella notte del 18/19 novembre molto da vicino due scie di detriti meteorici, rilasciati dalla cometa Tempel-Tuttle in due suoi passati ritorni, quello del 1767 e quello del 1866.
In Europa abbiamo avuto la la fortuna di poter assistere al primo di questi dueincontri, avvenuto prima delle luci dell´alba (all'incirca alle 4h TU) del 19novembre mentre l’altro picco massimo è stato visibile dal continente americano intorno alle 10:50 TU. Le previsioni parlavano anche di una frequenza altissima, circa 5000/6000 meteore/ora come ZHR ma in realtà è stata circa la meta come risulta evidente dal grafico della figura 2.
Fig. 2 ZHR delle Leonidi nella notte tra il 18 ed il 19 novembre.
Per osservare le Leonidi gli astrofili della sezione Meteore UAI hanno dato vita ad un esodo di massa verso le regioni del nord-ovest, verso la Francia e la Spagna in quanto su di esse le condizioni meteo sarebbero state migliori (in realtà le condizioni migliori le hanno avute gli astrofili siciliani), in particolare Liguria e Toscana. Tuttavia fino alle prime ore del 19 il cielo era ancora nuvoloso e alcuni astrofili come il sottoscritto e come Michele Martellini vinti dalla stanchezza e delusi erano già andati a letto; altri più perseveranti e tenaci con i quali sono stato in contatto (Haver, Gorelli,Stomeo, e Dorigo) si erano spinti fino all’Argentario dove c’erano ampie schiarite (i primi due venivano da Roma, gli altri da Venezia) ed hanno potuto osservare in pratica tutta la notte.
Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di svegliarmi poco prima delle 5 (ovvero le 4 TU) ed una volta affacciatomi alla finestra ho visto il cielo sgombro da nuvole e sono sceso di corsa in giardino.
Diciamo che le condizioni non erano perfettamente ideali: la presenza della Luna e delle luci cittadine hanno ridotto la magnitudine limite a +4.9 e la copertura media di cielo dovuta alle nuvole è stata tra il 10 ed il 30% poi, dopo solo mezz’ora di osservazione, il cielo si è coperto del tutto.
Tuttavia sono riuscito ad osservare il massimo dell’attività, quello avvenuto intorno alle ore 4:08 TU. I dati osservativi sono riportati nella tabella seguente e lo ZHR per la mia osservazione è risultato pari a 882 meteore/ora, calcolato con un valore di r=2, tipico di una pioggia di meteore luminose. Per quanto riguarda il picco massimo da me registrato (41 meteore dalla 4:10 alle 4:15 TU) lo ZHR corrispondente è di 1902 meteore/ora.
Località: Viareggio (LU) Lat: 43°52' nord Lon: 10°15' est quota +2 m slm |
inizio osservazione 4:05 TU |
fine osservazione 4:35 TU |
condizioni meteo pessime, cielo in parte coperto, nubi in continuo transito |
Lm= +4.9 F= 1.14 |
Totale meteore osservate 105 (tutte leonidi) tempi morti praticamente nulli |
dalle 4:05 alle 4:10 20 5% cielo coperto |
dalle 4:10 alle 4:15 41 10% |
dalle 4:15 alle 4:20 15 30% |
dalle 4:20 alle 4:25 14 10% |
dalle 4:25 alle 4:30 10 20% |
dalle 4:30 alle 4:35 5 30% |
Magnitudini (rilevate solo per 38 meteore) |
-3 1 |
-2 4 |
-1 5 |
0 7 |
1 5 |
2 7 |
3 8 |
4 1 |
Tab. 3 Dati relativi alle Leonidi
3. Geminidi
Le Geminidi sono una corrente meteorica
annuale, che si sta evolvendo in maniera molto rapida e che probabilmente in
meno di un centinaio d'anni sparirà del tutto. A partire dalla metà del 1800,
quando furono segnalate per la prima volta, il loro numero è aumentato in modo
sistematico: da meno di 20 meteore/hr al finire del secolo XIX, a circa 50 negli
anni '30, a 80 negli anni '70, fino a oltre 100-120/hr ai giorni nostri. Sono
attive dal 3 al 19 dicembre da un radiante, posto qualche grado a nord/ovest
della stella Castore, che con il passare dei giorni si sposta da nord/ovest
verso est. Soltanto nei tre giorni attorno al massimo è possibile notare una
frequenza oraria abbastanza significativa. Quando la Terra giunge in prossimità
del nodo orbitale, il loro numero diventa più sostenuto per una ventina di ore
circa. Ci sono almeno due chiare impennate superiori alle 100 meteore//hr, dato
che la Terra nel suo passaggio al nodo attraversa un compatto nuvolo di
particelle e ad un certo punto delle zone più dense e consistenti di meteoridi.
Le Geminidi si sono presentate quest'anno in condizioni parzialmente favorevoli,
in quanto la massima frequenza di meteore è stata alle ore 7:30 del 14
dicembre, e la Luna (in fase di circa 73%) tramontava poco dopo la mezzanotte.
Io e Michele Martellini siamo andati ad osservare a Montigiano partendo da Viareggio alle 3 del mattino. Ci eravamo divisi i compiti nel senso che io avrei effettuato l’osservazione visuale mentre lui si sarebbe interessato dell’osservazione fotografica.
Per quanto riguarda quest’ultima i risultati non sono stati molto positivi in quanto è stata registrata solo una traccia brillante su circa 20 foto scattate.
Visualmente ho effettuato un’osservazione di due ore totali a partire dalle 3:30 di tempo locale. I risultati sono riportati nella tab. 4 seguente mentre per quanto riguarda le magnitudini si veda la tab. 5
tab. 4 risultati dell’osservazione delle Geminidi
Tab. 5 distribuzione magnitudini Geminidi
Utilizzando questi dati ho calcolato uno ZHR molto elevato, superiore a 200.
Molti dati utilizzati per questo articolo sono stati tratti dal sito Web della sezione meteore UAI e dalla mailing list Meteore.
a cura di Luigi D'Argliano
Aggiornamento 03/01/2003
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