![]() "Ring World Waiting", Fonte NASA/ESA/JPL Cassini/Huygens Mission |
Caratteristiche fisiche | Caratteristiche Orbitali | ||
Massa | 95 Terre | Distanza media dal sole | 9.5 Unità astronomiche |
Volume | 763 Terre | Periodo Orbitale | 29.46 anni |
Densità | 69% dell'acqua | Periodo di rotazione diurna | 10 ore 47 minuti |
Raggio Equatoriale | ~ 9.4 Terre | Velocità di rotazione all'equatore | 35,500 Km all'ora |
Appiattimento | 0.91 | Inclinazione dell'asse di rotazione sul piano orbitale | 26.73° |
Atmosfera | H, He | Inclinazione del piano orbitale sul piano dell'eclittica | 21.5° |
Temperatura alla superficie | -180°C | Eccentricità dell'orbita | 0.0542 |
Gravità superficiale | 1.15 g | ||
Satelliti noti | 56 |
Saturno ripreso dalla sonda Cassini dal lato
degli anelli in ombra, Fonte NASA/JPL
La Scoperta:
furono osservati per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610, ma il
cannocchiale del Galilei non gli permise di risolverli per cui egli credette di
aver osservato un pianeta triplo, che si mostrava immobile all'osservatore (così
egli scrisse in una lettera al Duca di Toscana); ma tra il 1612 ed il 1613 gli
anelli si presentarono di taglio, di fatto scomparendo e poi riapparendo,
lasciando il Galilei perplesso.
L'anello fu riconosciuto per quello che era da C. Huygens nel 1655.
Nel 1675 G.D. Cassini riuscì per la prima volta a separare l'anello in due anelli concentrici separati da una lacuna che da allora ha preso il suo nome.
Nel 1859 J.C. Maxwell, colui che ha anche teorizzato l'esistenza di onde elettromagnetiche, dimostrò analiticamente che gli anelli non potevano essere costituiti da un unico corpo rigido.
Gli anelli si estendono da 6.630Km dal centro del pianeta, fino a 121.000 Km ma si pensa che siano molto sottili, non più di 1Km in spessore; sono molto probabilmente costituiti di frammenti, con dimensioni che vanno dal grano di polvere alla piccola automobile (non di più), sia rocciosi, sia formati da ghiaccio d'acqua.
L'origine:
In merito alla loro origine sono state formulate essenzialmente
due ipotesi:
La
struttura:
la loro struttura è assai complessa, le immagini delle sonde
hanno mostrato che essi cono costituiti da migliaia di anellini individuali
separati da divisioni concentriche, frutto della loro interazioni con i numerosi
satelliti del pianeta; ci sono almeno tre tipi di interazione, tutte e tre di
natura gravitazionale:
|
|
In alto a sinistra: il satellite "spazzino" Pan mentre percorre la divisione di Encke |
Qui sopra, irregolarità nella divisione di Keeler causate dal passaggio di Daphnis |
Qui sotto, il satellite pastore Pandora mentre "pattuglia" il bordo dell'anello, Fonti NASA/JPL Cassini/Huygens mission |
|
|
Inoltre, sono state osservate dal Voyager e dalla Cassini, strutture
radiali e persistenti negli anelli, che gli addetti
ai lavori hanno chiamato spokes (raggi di ruota), aventi la
caratteristica di essere scure del lato illuminato degli anelli e chiare dal
lato in ombra. La loro origine è per ora non compresa a fondo ma si crede che
siano frutto dell'interazione con il campo magnetico di Saturno; recentemente la
sonda Cassini ha evidenziato che si tratta di fenomeni stagionali che
compaiono agli equinozi e scompaiono ai solstizi.
|
|
"Spokes" ripresi rispettivamente dalla sonda Voyager II (a sinistra) e recentemente dalla sonda Cassini in controluce (a destra) |
L'atmosfera!!
Infine è stato provato che gli anelli hanno una atmosfera
propria, probabilmente generata dalla disintegrazione della molecola dell'acqua,
rilasciata dai frammenti stessi o forse dalla luna Encelado, ad opera della
radiazione solare e/o delle particelle elettricamente cariche intrappolate dal
campo magnetico di Saturno. Dalle osservazioni del telescopio Hubble si è visto
che i suoi principali componenti sono Ossigeno e Idrogeno molecolari e
l'ossidrile OH; questa atmosfera è così rarefatta che, se fosse equamente
distribuita sugli anelli il suo spessore non supererebbe quello delle molecole
che la compongono.
Al momento sono in totale 56 (Giove ne ha attualmente 63), ma 30 di esse sono più piccole di 10Km in diametro; delle rimanenti altre 13 hanno un diametro minore di 50Km e delle ulteriori rimanenti, solo 7 sono tali da esser riuscite ad avere una forma sferoidale grazie alla propria autogravità. Queste 7 sono, in ordine di distanza dal pianeta madre:
Satellite | Diametro (Km) | Massa (miliardi di miliardi di Kg) |
Mimas | 400 (10% Luna) | 40 (0.05% Luna) |
Encelado | 500 (15% Luna) | 110 (0.2% Luna) |
Teti | 1060 (30% Luna) | 620 (0.8% Luna) |
Dione | 1120 (30% Luna) | 1,100 (1.5% Luna) |
Rhea | 1530 (45% Luna) | 2,300 (3% Luna) |
Titano | 5150 (150% Luna) | 135,000 (180% Luna) |
Giapeto | 1440 (40% Luna) | 2,000 (3% Luna) |
E' importante sottolineare che tutti questi grandi satelliti orbitano
esternamente agli anelli.
Da questo elenco già si intuisce che Titano è particolare perché in quanto a
dimensioni, massa e densità relativa è una sorta di mosca bianca in mezzo agli
altri 6, che tra l'altro sono in buon ordine crescente di dimensioni e densità
in base alla loro distanza da Saturno.
E' da notare anche che, sebbene Titano sia più grande e massiccio della Luna, è 12 volte più piccolo di Saturno e il rapporto fra la sua massa e quella del pianeta madre è ben 1/4200, mentre la Luna è solo 3.6 volte più piccola della Terra e la sua massa è 1/81 di quella terrestre. (Titano è confrontabile con la Terra come dimensioni, ma non come massa, la sua densità media è solo 1.88 g/cm³, 1/3 di quella terrestre.
|
|
|
Le molteplici facce di Titano; da sinistra verso destra: in luce naturale, all'analisi infrarossa, in controluce |
Titano è il secondo satellite più grande del sistema solare, preceduto solo da Ganimede, è più grande della Luna e del pianeta Mercurio, ma è l'unico satellite attualmente conosciuto nel sistema solare ad avere un'atmosfera vera e propria e non soltanto tracce di gas rarefatti attorno alla superficie. (clicca qui per visualizzare l'esperienza interattiva in formato Flash preparata dal NASA JPL, in Inglese)
La Scoperta:
La struttura:
|
![]() |
In volo radente sopra le nebbie dell'alta atmosfera di Titano : Fonte NASA/ESA/JPL Cassini/Huygens Mission
L'atmosfera:
La sua atmosfera è stata scoperta spettroscopicamente da
G.Kuiper nel 1944 ed è stata rilevata la presenza di metano; si è scoperto,
grazie alle osservazioni delle sonde Voyager, che questa atmosfera è molto
densa, al punto che la pressione al suolo è 1.5 volte quella terrestre,
inoltre uno strato di nubi nasconde completamente la vista della superficie;
questo strato genera un'effetto antiserra che contribuisce ad abbassare la
temperatura superficiale fino anche a - 180°C.
La
peculiarità di avere un atmosfera complessa, simile per composizione a quella
della Terra primordiale ha fatto nascere molto interesse per questa possibile
freddo modo alieno, in cui il metano avrebbe dovuto giocare lo stesso ruolo
dell'acqua sulla Terra; così agli inizi del 2005 è stata fatta atterrare una
sonda, la Huygens, sulla sua superficie nell'ambito del programma Cassini.
(Ascolta i suoni dell'atmosfera di Titano
registrati da Huygens durante la discesa! Clicca qui)
L'atmosfera, analizzata in sito, si è rivelata composta dal
98.4% di azoto mentre il resto è praticamente metano più rare tracce di altri
gas d'idrocarburi (tra cui etano, diacetilene, metilacetilene,
cianoacetilene, acetilene, propano), di argo, anidride carbonica, monossido di
carbonio, cianogeno, acido cianidrico e elio - di confronto l'atmosfera
terrestre è attualmente formata dal 78% di azoto e il 21% di ossigeno, con
tracce di vapor acqueo, anidride carbonica ed altre molecole gassose -.
Gli idrocarburi più complessi si trovano nella parte alta dell'atmosfera, dove
si generano da reazioni chimiche conseguenti alla rottura della molecola di
metano ad opera della radiazione ultravioletta solare e di particelle cariche ad
alta energia intrappolate nel campo magnetico di Saturno; esse sono le
principali responsabili della colorazione rossiccia dell'alta atmosfera di
Titano.
La relativa abbondanza di metano molecolare nell'atmosfera è spiegabile al
momento ipotizzando una sorgente di esso in Titano stesso, purtroppo non si è
trovata traccia degli estesi bacini di metano liquido ipotizzati prima dell'arrivo
del modulo Huygens, bensì di strutture più piccole analoghe ai laghi terrestri e, forse,
nemmeno permanenti, per cui gli scienziati hanno supposto che il metano
si trovi anche intrappolato nel ghiaccio d'acqua o che provenga da impatti cometari;
oppure che esso si riformi dalla scissione del monossido di carbonio e
successiva ricombinazione del carbonio con l'idrogeno.
E' da sottolineare che durante la discesa, Huygens non è stata in grado di determinare la direzione del Sole a causa dell'opacità dell'atmosfera.
In termini di clima, Titano è molto diverso dalla Terra: ha una
temperatura superficiale di -180°C, sono state osservate nubi di etano e
probabilmente ve ne sono di metano e di altri composti organici; è possibile che vi siano
delle piogge e che la superficie sia ricoperta da uno
strato simile al catrame, non c'è acqua se non allo stato solido e i prima
ipotizzati grandi oceani di metano hanno lasciato il posto a bacini ben più piccoli. Ci sono i vulcani,
ma il "magma" è formato da ghiaccio d'acqua mescolato ad ammoniaca (criovulcanismo).
Recenti osservazioni della sonda Cassini hanno mostrato la presenza di
sistemi nuvolosi sopra i
poli del satellite, la cui composizione non è chiara, ma che potrebbero essere all'origine delle piogge
che alimenterebbero i laghi di metano; è peraltro possibile che l'attuale
modello dell'atmosfera di Titano cambi in seguito a nuove osservazioni da parte
della sonda Cassini, nel 2007 (che attendiamo con ansia).
Possibili laghi di metano, collegati da canali e con bordi molto simili a linee costiere : Fonte NASA/ESA/JPL Cassini/Huygens Mission
La superficie:
La superficie di Titano è risultata essere molto liscia,
con dislivelli mediamente intorno alle centinaia di metri
nelle
zone mappate, sull'equatore è presente una vasta area, grande quanto
l'Australia, molto chiara nelle immagini infrarosse, è stata chiamata Xanadu ed
è probabilmente un grande altopiano. I vasti oceani di metano probabilmente non
ci sono, se ci fossero stati sarebbero apparsi altamente riflettivi nelle
immagini visuali, però sono state osservati sia con il radar della Cassini, sia
visualmente da Huygens, caratteristiche superficiali facilmente spiegabili come
il prodotto di flussi di sostanze liquide; sono stati anche osservati,
mediante
telerilevamento radar nei pressi del polo nord, terreni coperti di macchie
oscure (quindi con superfici lisce per il radar) con contorni analoghi a linee
costiere e "canali di collegamento" anch'essi oscuri; vicino ai poli la
temperatura superficiale è tale da permettere la presenza di metano\etano
liquidi per cui quelli sono molto probabilmente i tanto attesi laghi di metano.
MA
nel punto di atterraggio di Huygens non sono
state trovate tracce di sostanze liquide, piuttosto segni di un loro passaggio
(cioè colline basse attraversate da possibili canali di drenaggio e forme
levigate delle "rocce"); per giunta Huygens è atterrato proprio in un'area scura
ma ha trovato una superficie solida formata con tutta probabilità da
sabbia di ghiaccio d'acqua mista ad idrocarburi, le rocce visibili nelle
immagini di Huygens sono di ghiaccio d'acqua.
Inoltre recenti immagini radar hanno mostrato che alcune delle aree scure sulla
superficie di Titano sono campi di dune longitudinali, molto simili a
quelle terrestri; esse sono formate probabilmente da materiale ottenuto da
processi di erosione e di dilavamento della crosta ghiacciata oppure dal
deposito di materiale solido prodotto nell'atmosfera del satellite; la forma
delle dune potrebbe essere stata determinata da forti venti di origine
mareale, non bisogna dimenticare dell'influenza gravitazionale di Saturno a
causa della quale le forze mareali sono 400 volte più intense di quelle lunari
sulla Terra. I canali di drenaggio osservati anche da Huygens possono anche
essere stati prodotti dal "magma" di Titano durante una crio-eruzione.
|
Immagini Radar di alcuni campi di dune su Titano: Fonte NASA/ESA/JPL Cassini/Huygens Mission |
|
Confronto fra le dune terrestri (sopra) e quelle di Titano (sotto) |
E la Vita?
L'ipotesi che l'atmosfera di Titano fosse simile a quella terrestre
primordiale, nonché la possibile presenza di "oceani" sulla sua superficie
hanno stimolato la tentazione di molti a colmare il divario, pure ampio, tra i
processi chimici e quelli biologici; l'esperimento di Miller-Urey negli anni 50,
ed esperimenti successivi, avevano dimostrato la possibilità di passare da un
gas con composizione chimica simile a quella dell'atmosfera di Titano ad un
complesso di molecole organiche tra cui gli aminoacidi progenitori del DNA,
utilizzando una fonte di energia (che su Titano potrebbe essere rappresentata
dalla luce ultravioletta solare).
In tutti i casi era però presente anche l'acqua, in forma liquida o di vapore,
che è invece assente su Titano; inoltre sulla Terra il lungo
passaggio dalle molecole organiche alla vita è avvenuto in presenza di acqua
liquida e con temperature ben superiori a quelle della superficie di Titano, la
quantità di radiazione solare ultravioletta su Titano è ben inferiore a quella
presente nelle vicinanze della Terra e non sono stati rilevati fulmini
dell'atmosfera del satellite, per adesso. Ciononostante è possibile che vi sia sufficiente
materiale organico, su Titano, per iniziare un'evoluzione chimica simile a
quella terrestre, se vi potrà essere acqua liquida per periodi sufficientemente
lunghi.
Alcune teorie ipotizzano che acqua, forse di origine cometaria, potrebbe conservarsi
liquida al di sotto di uno strato ghiacciato isolante, o che possano esistere
oceani d'acqua mista ad ammoniaca al di sotto della superficie della luna;
purtroppo l'attuale missione non è equipaggiata con esperimenti atti a ricercare
la vita, per cui niente si è potuto dire in proposito, e non sono al momento
pianificate altre missioni verso il sistema di Saturno; c'è d'aspettare.
Ultimo aggiornamento 29/02/06
|