Eccezionale
scoperta!
Individuato un nuovo pianeta
che eclissa la propria stella.
Importante risultato grazie alla collaborazione tra astronomi dilettanti e e
professionisti
A cura di Michele Martellini
La
costellazione di Cassiopea, distinguibile tra tutti gli altri raggruppamenti di
stelle per la sua caratteristica forma a “W” `e ben visibile in queste sere di
inizio autunno verso nord–est, subito dopo il tramonto del Sole.
Dentro i confini di questa caratteristica costellazione si trova una stella
denominata HD 17156 che dista da noi 255.5 anni luce. Questo vuol dire che la
luce che parte da quella stella impiega 255 anni e mezzo per giungere al nostro
pianeta. E' così da milioni di anni ...anzi molto di più! Ma i fotoni partiti
nella primavera del 1732 dalla stella HD 17156, arrivando a destinazione
nell'autunno dell'anno 2007 hanno trovato ad aspettarli un gruppo di determinati
astronomi e tenaci astrofili: Roi Alonso (Laboratoire d’Astrophysique de
Marseille) e Gregory Lauglin (University of Santa Cruz, California), e gli
astronomi amatori (in ordine alfabetico): J. Almenara (Spagna), R. Bissinger
(USA), D. Davies (USA), D. Gasparri (Italia), E. Guido (Italia), C. Lopresti
(Italia), F. Manzini (Italia), C. Sostero (Italia), tutti coordinati da Mauro
Barbieri,
che lavora presso
Laboratoire d’Astrophysique de Marseille nell’ambito della missione spaziale
Co.Ro.T. alla ricerca di pianeti extrasolari.
Il
gruppo, nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2007 ha tenuto sotto costante
osservazione per oltre 18 ore la stella HD17156 usando telescopi di diametri
compresi tra 18 e 40 cm: man mano che la notte si spostava gli osservatori
europei cedevano il testimone ai loro colleghi americani.
Lo splendido risultato di questa collaborazione è stata l'individuazione dell'eclisse del pianeta sulla stella.
Infatti, nei giorni successivi, l’analisi scientifica delle immagini raccolte
dagli osservatori ha mostrato chiaramente la traccia che gli astronomi
inseguivano: una minuscola, quasi impercettibile diminuzione della luce della
stella generata dal pianeta che passa prospetticamente davanti al disco della
stella e ne oscura per qualche tempo la luminosità. Allo stesso modo in cui
Mercurio e Venere negli scorsi anni sono passati davanti al disco del Sole.
Ciò
che rende eccezionale questa scoperta sono da un lato l’intrinseca difficoltà
nell’osservare l’evento poiché esso si ripete solo ogni 21 giorni ed è
estremamente debole, dall’altro lato il fatto che la scoperta è avvenuta
utilizzando dati raccolti con strumentazioni amatoriali. E per dare un'idea
della straordinarietà della cosa si pensi che le osservazioni hanno mostrato
che la diminuzione della luminosità della stella è stata di 0.006 rispetto al
valore totale, quasi ai limiti delle possibilità di rivelazione con strumenti a
terra: solo altri 2 pianeti mostrano diminuzioni ancora più deboli!.
Il
pianeta, denominato, secondo le regole della I.A.U., HD 17156b ha un raggio
pari a 1.1 volte quello di Giove, circa 80 mila km, che rappresenta un quinto
della distanza Terra–Luna. L’inclinazione dell’orbita del pianeta rispetto a noi
è risultata essere 88°: in pratica è come se vedessimo il sistema planetario di
taglio.
Dalla massa e dal raggio gli astronomi hanno poi ricavato anche la densità che è
risultata essere 2.5 g/cm3 una via di mezzo tra Giove e la Terra.
Per
comprendere più approfonditamente le caratteristiche di questo nuovo oggetto il
team di Barbieri ha programmato già una ulteriore campagna osservativa con il
Telescopio Nazionale Galileo (INAF).
Link:
La notizia e'in prima pagina nel sito di riferimento per i pianeti
extrasolari
http://exoplanet.eu
(verrà poi tolta o spostata)
La pagina della stella con tutti i dati necessari e' questa
http://exoplanet.eu/planet.php?p1=HD+17156&p2=b&showPubli=yes#a_publi
L'articolo originario è qui (attenzione che il link cambiera' in funzione
dell'avanzamento dello stato di accettazione del'articolo)
http://exoplanet.eu/papers/hd17156b.pdf